Molla a compressione: cosa sono i 5 optional tra cui scegliere

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E se ti raccontassimo che nella maggior parte dei prodotti che quotidianamente utilizziamo, è presente un componente tanto piccolo quanto importante?

Si tratta di molle, nello specifico di Molle a Compressione, presenti in tutti quei prodotti che compiono un movimento di spinta – come un cassetto –.

Comprendere questo piccolo ma importante componente può aiutarti nella più corretta valutazione del suo acquisto e nella conseguente massimizzazione della qualità del tuo prodotto.

Alla fine di questo articolo, infatti, avrai un’idea chiara di cosa sono le molle a compressione, quali sono le possibili personalizzazioni e come sceglierle in funzione delle tue specifiche esigenze. 

Molla a Compressione: cos’è e quali caratteristiche

La prima domanda alla quale rispondere è la seguente: cosa sono realmente le molle a compressione?

Si tratta di molle a filo tondo a elica cilindrica che lavorano esprimendo una forza proporzionale all’accorciamento a cui sono sottoposte, in grado, perciò, di accorciarsi sotto la spinta di una forza che viene applicata assialmente.

Possiamo definirle come un particolare estremamente versatile, per questo è sempre necessario valutare con attenzione tutte le possibili opzioni, affidandosi alla consulenza di tecnici specializzati.

Mediante la personalizzazione, ogni particolare a compressione può avere caratteristiche differenti.

Come valutarle allora?

Ti sveliamo il parametro principale per identificare il tipo di molla: la rigidezza o al contrario, la flessibilità.

Per rigidezza intendiamo la velocità con cui il carico espresso dalla molla incrementa man mano che la molla subisce una compressione.

Esistono molle con una grossa compressione ma che nonostante questo incrementano molto poco il carico, altre invece, che offrono maggiore resistenza indipendentemente dal carico.

Ma quindi, possiamo agire su questo parametro? La risposta è si. Ogni Cliente può avere necessità differenti, e noi dobbiamo trovare la combinazione esatta per ognuna di queste.

Per esempio, se l’esigenza è avere una molla più rigida, allora si dovrà aumentare la sezione del filo, ridurre il diametro della molla e ridurre il numero di spire.

Al contrario, se l’obiettivo è avere una molla più flessibile o meno rigida, si procederà a ridurre la sezione del filo, ad aumentare il diametro della molla e aumentare il numero di spire.

Molle a compressione: dove si trovano?

Abbiamo anticipato come le molle a compressione siano presenti in molte azioni che compiamo ogni giorno.

Le troviamo nella tastiera del computer, nel porta oggetti della tua auto o anche semplicemente nella penna a scatto con cui scrivi.

Le molle a compressione possono essere quindi applicate nei più disparati settori: dall’automotive all’industria siderurgica, dall’agricoltura all’industria petrolifera.

I 5 Elementi per la Qualità della Molla a Compressione

La molla a compressione può essere progettata con un mix di materiali base e di trattamenti optional che permettono di conseguire il risultato migliore possibile, in funzione della destinazione, della tipologia di utilizzo e del tipo di fatica che si vuole dare alla molla.

Scelta della “fisicità” della molla: 

Precise leggi fisiche determinano, a seconda dei dati geometrici della molla, la sezione del filo, il diametro esterno, il numero di spire, la lunghezza libera e le caratteristiche di forza che la molla è in grado di esercitare o di contrastare.

Assestamento della molla:

Molte delle molle che abitualmente realizziamo richiedono un pre-assestamento, trattamento che permette di compensare il cedimento di lunghezza che la molla avrà durante il ciclo di lavoro.

L’assestamento consiste nel comprimere la molla fino alla sua lunghezza di lavoro, per valutare il cedimento che avrà.

Sarà, dunque, in fase di produzione, avvolta più lunga della stessa quantità tale per cui la molla, compressa, potrà tornare alla sua lunghezza nominale.

Frequenza di utilizzo: 

Ci sono molle a compressione che lavorano in maniera prevalentemente statica (per esempio le molle del cassetto sopracitate), altre che invece lavorano con grande dinamicità (per esempio le molle in un motore a combustione interna).

La frequenza di utilizzo della molla incide fattivamente sulla scelta del materiale da impiegare per la sua creazione, dall’acciaio inossidabile all’acciaio al carbonio sino all’acciaio pretemperato.

Pallinatura:

Ogni molla a compressione può sopportare un certo numero di cicli di vita. La pallinatura consente essenzialmente di modificare la capacità di sopportazione del lavoro della molla, aumentando i suoi cicli di vita, senza intaccare le caratteristiche meccaniche del filo.

Possiamo definirlo come un “plus” che consente di massimizzare la cilcatura, tanto che se il materiale lo permette, la molla può raggiungere fino a 10 milioni di cicli. Superato questo numero, possiamo attribuire alla molla una vita praticamente infinita.

Questo trattamento è assolutamente raccomandabile per molle fortemente dinamiche, in quanto le permette di essere più efficaci e maggiormente affidabili. Al contrario, non è consigliabile per molle statiche che non hanno necessità di effettuare un gran numero di cicli.

Trattamenti superficiali:

Le molle a compressione, potendo essere inserite in differenti dispositivi, possono entrare in contatto con specifici ambiente atmosferici (per esempio con un ambiente fortemente umido).

Se in questi casi il filo non viene preventivamente trattato in maniera adeguata, potrebbe essere danneggiato. Per proteggerlo, è quindi necessario ricorrere a quelli che vengono definiti comunemente come trattamenti superficiali.

La Zincatura è il trattamento più raccomandato per le molle a contatto con umidità esterne. In questo caso il filo può venire pre-zincato o post-zincato.

Invece, le molle che lavorano in ambienti corrosivi possono essere realizzate in acciaio inox, nonostante non garantisca elevate prestazioni meccaniche. Per altre necessità, dove le prestazioni meccaniche devono essere assolutamente garantite, è consigliabile ricorrere ad un filo pretemperato.

Ultimo trattamento, non per importanza, è il Geomet: rivestimento superficiale estremamente potente in termini di resistenza alla corrosione, tanto che può resistere anche a contatto con il comune liquido dei freni, una delle cose più corrosive all’interno dell’automobile.

Sei arrivato fino a qui?

Se sì, siamo convinti tu abbia potuto ricevere degli spunti informativi interessanti sul piccolo ma grande mondo delle molle a compressione.

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